Mi piace andare da te la domenica mattina, senza avere
preso neppure il caffè di ogni giorno. Sei piccola, rettangolare, e non è
facile trovarti perché sei nascosta in mezzo al quartiere dei mestieri. Mi è
sembrato sempre curioso però non hai nessuna chiesa, soltanto qualche bar e caffetteria
e soprattutto dei negozi dei fiori. Mi siedo sulla panchina
che c’è di fronte alla statua di Giordano Bruno, chiudo gli occhi e penso,
penso, penso...
Il sole si è svegliato un paio d’ore fa, ma la città
dorme, solo il fornaio lavora per avere pronti i cornetti. Allo scadere di tre
ore al massimo la piazza sarà piena di gente, di turisti che avranno voglia di
consumare tutto quello che avranno visto nelle vetrine, e di studenti pigri che
cercano...una birra, una coppia, che ne so!.
Adesso sento il morbido canto degli uccelli, del vento
che muove i rami degli alberi e mi godo di essere così felice in questa piazza,
lo stesso posto che mi ha visto giocare, correre e crescere. Adesso ho i
capelli grigi, le gambe non sono così pronte come lo erano ieri ma mi piacerà sempre venire da te
ogni domenica mattina.
Carletto
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